gli affreschi di santorini sono costellati di macchie brune e turchesi che tornano qui e la',e pullulano di figure allungate e danzanti:la polifonia incantevole di quei colori e di quelle sagome parla in modo indimenticabile di una civilta' solare,dove corpi non costretti ma espansi nell'aria danzano fra la terra marrone e il mare e il cielo azzurro.Nelle cosiddette culture matriarcali,circolano come temi musicali ,simboli "femmi-nili":il privilegio del sinistro(che sopporta)sul destro(che agisce),della terra (che genera)sul mare,della notte sul giorno,del corpo afflitto e accovacciato sul gesto gioioso ed estroflesso.Tutta la Recherche di Proust è punteggiata-come gli echi musicali che ritornano ciclicamente in Franck-da un sistema di autoinganni e rivelazioni che passano dai sensi:l'odore del mare,i segni visibili del tempo passato,ciò che vedo oggi,disincantato,e che entusista non avevo visto da giovane...
nonsolo-cene..nonsolo-cioccolatini... nonsolo-mimose..senza dimenticare le vittime di abusi,violenze e le eroine(spesso sfruttate e sottopagate) cadute sul luogo di lavoro mentre la memoria corre verso il resto degli altri 364 giorni dell'anno..le donne (le vere capitane coraggiose del nostro tempo)attraverso la loro innata sensibilità e dolcezza un augurio affettuoso nella loro ricorrenza più sentita....
l'aria di montagna ha quel sapore particolare,ti invade i polmoni con prepotenze sembra ricordarti"io sono ossigeno,non la roba che respiri in citta'..è una sera di agosto (ma potrebbe essere anche gia' settembre)fresca e odorosa di campi e fiori;il legno del balcone scricchiola sotto i piedi quasi a voler partecipare al distendersi dei rami degli alberi,all'immensita' che si apre davanti agli occhi con la velocita' di un soffio di vento.Le preoccupazioni,le ansie,le corse tra stazioni ferroviarie e aeroporti sembrano cosi lontane,qui;una chiesetta punge il panorama con una sagoma buia e acuminata,sotto la quale si distende il paesino addormentato..a destra un fiumiciattolo mormora piano lambendo il fianco della montagna...completamento rilassato,mi siedo e allungo le gambe sulla ringhiera del balcone,e mi preparo a gustare il sigaro che ho conservato alcuni mesi proprio per questo momento di tranquillita'attraverso la mia oasi di solitudine.. la mente corre al destino bellissimo e faticoso di Samuel Barber:e nei suoi scritti di dolore sul pentagramma del suo Adagio, il buio intorno a me comincia a colorarsi di rosso in brevi vampate;immagino cosa possa vedere un passante in lontananza:una faccia che si accende e si spegne in lampi arancioni..una carezza che è già la cura, il fumo è denso adesso quasi riempie la bocca come una voce che invita a riflettere sulla guerra che in quel momento è già liberatoria, essa cosi ci accompagna oltre la barbarie, delicatamente ,facendoci comprendere la follia e dunque avendone coscienza per superarla. Il che, l’abbiamo più volte sottolineato, è l’obiettivo dell’arte. Ed è per questo che la musica, la pittura, la poesia ci rendono migliori: perché con la loro grandezza salvano le nostre piccole miserie quotidiane....cosi intanto..buon ascolto
pochi capolavori della storia della musica sono entrati nell'immaginario collettivo quanto questa sinfonia.. parlare di sinfonia e' un po come parlare di una qualsiasi forma poetica,come il sonetto,l'ode,ovvero una composizione che osserva dei precisi schemi formali per organizzare la materia espressiva scaturita dalla fantasia del compositore,esattamente come succede in poesia;vi basti sapere che qui Beethoven,pur rispettando le regole della forma sinfonica,la arricchisce con una potenza di contenuti decisamente impensabile prima di lui...la sinfonia,infatti diventa il diario intimo delle sensazioni dell'autore..ascoltiamo l'incipit:è un gesto quasi teatrale..Beethoven apre di fronte a noi il vaso di Pandora della sua anima,mai prima di allora un compositore si era lasciato andare a uno sfogo cosi violento e senza appello..
il colore della musica
Spedito - 24 febbraio 2016 : 21:46:21
